Crimini nazisti e la nascita della professione di interprete
Crimini nazisti e la nascita della professione di interprete
Il 20 novembre 1945 a Norimberga ebbe inizio lo storico processo contro gli alti dirigenti nazional-socialisti che avevano giocato un ruolo di primo piano nei crimini contro l’umanità perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu quella la prima volta nella storia in cui si rese necessario – per giunta in una sede penale di tale rilevanza – tradurre le udienze in “simultanea” in 4 lingue contemporaneamente, Inglese, Tedesco, Francese e Russo. Non era mai successo prima e nessuno aveva fino ad allora sviluppato una tecnica di interpretazione che permettesse a un cervello umano di ascoltare una lingua e di riprodurre lo stesso significato parlando simultaneamente una lingua diversa.
Con il processo di Norimberga nacque la professione dell’interprete di conferenza. In gruppi di 3, questi pionieri tradussero in simultanea per 11 terribili mesi, per molte ore al giorno, con pochissime pause, seduti in cabine improvvisate e con l’ausilio di una “tecnologia” ad hoc messa a punto da IBM per l’occasione.
Misero a punto una tecnica sino ad allora sconosciuta e si trovarono a dovere spiegare concetti e azioni così inconcepibili che a volte non riuscivano a trovare i termini corrispondenti nelle altre lingue.
Tenere sotto controllo la propria emotività, estraniarsi dai fatti, pensare freddamente solo all’interpretazione linguistica per consentire ai giudici, agli avvocati, al pubblico di comprendere le parole dei gerarchi nazisti, non fu cosa facile. Alcuni di loro si sentirono male.
La maggior parte dei colleghi interpreti che lavorarono a Norimberga è destinata a rimanere senza nome e senza volto. Per alcuni di loro, l’AIIC è riuscita a trovare informazioni e foto grazie alla disponibilità dei discendenti e a opere specialistiche di recente pubblicazione o inediti. Fra questi citiamo il bellissimo L’interprète de conférence – Cet Inconnu di S. Priacel, il quale, ancora militare, fu chiamato a mettere al servizio del processo di Norimberga le sue competenze linguistiche. Il materiale frutto delle ricerche dell’AIIC è stato utilizzato per organizzare una interessante mostra itinerante con diverse tappe in Europa, fra cui Milano nel maggio 2017.
Ci auguriamo che questo omaggio alla storia della nostra professione possa offrire utili spunti di riflessione. Per un mondo senza barriere culturali, nella speranza che non rimanga solo un sogno.
Da: AIIC. “UN PROCESSO QUATTRO LINGUE”. aiic-italia.it. 11 maggio 2017
Foto da www.rainews.it