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Una tragedia dimenticata

San Sebastiano supplica Cristo per la vita di un becchino afflitto dalla peste (Josse Lieferinxe, c. 1497-99)

Intorno al 1501 la Sicilia fu sconvolta da una terribile epidemia di peste. Secondo una antica tradizione orale, la città di Patti, oggi in provincia di Messina, fu salvata dalla Morte Nera per intercessione della sua patrona, Santa Febronia, a cui la popolazione è tuttoggi molto devota. Ci sono riferimenti a questo presunto miracolo nei documenti del tempo?

Il miracolo di Santa Febronia

Questo è il fulcro del lavoro di ricerca che il dr. Alessandro Terrana, collaboratore di Galactus Traduzioni, per la sezione Trascrizioni di Testi Antichi e Paleografia, ha condotto su incarico di un nostro cliente. I documenti consultati si trovano conservati, seppur non sempre adeguatamente catalogati, presso l’Archivio di Stato di Palermo. 

Le fonti che riguardano la vita e gli accadimenti a Patti nel periodo della peste (XV – XVI sec.) sono state rinvenute, in particolare, nei fondi del Protonotaro del Regno e della Real Cancelleria, oltre che in alcune Lettere viceregie nel fondo del Tribunale del Real Patrimonio. I testi manoscritti sono stati in parte trascritti e in parte regestati a cura del dr. Terrana.

Dopo due anni il progetto di ricerca è ancora in corso. La peste devastò la città di Patti e i luoghi limitrofi per poi terminare misteriosamente la sua corsa facendo gridare al “miracolo”. Tuttavia, nei documenti esaminati il dr. Terrana non ha ancora trovato alcun riscontro scritto di questa convinzione popolare. Il ruolo che, secondo la popolazione pattese, avrebbe avuto il culto di Febronia nella salvezza della città, il cosiddetto “miracolo di Santa Febronia”, è per ora solo una leggenda orale. Della vergine e martire Febronia non si è scritto, né pubblicato molto recentemente, se non un breve libretto e alcune poesie. La ricerca sarà quindi utile, in ogni caso, per aggiungere qualche altro tassello alla storia della santa.

Trascrizioni curiose

Abbiamo chiesto al dr. Terrana un commento personale e informale sul lavoro svolto finora:

“Tra le varie e interessanti notizie che ho recuperato, sono rimasto colpito in particolare dalla solidarietà dimostrata verso i poveri e i malati della città di Patti. Traducendo un documento del 15 giugno 1501, si scopre che i nobili e gli abitanti più facoltosi non hanno abbandonato la città, magari spostandosi in campagna nelle loro ricche dimore. Al contrario, hanno impegnato i propri averi  e hanno pagato di tasca propria per cercare di contrastare gli effetti della malattia sulla città. Hanno richiesto di aumentare i controlli in ingresso e in uscita e hanno fatto sanificare tutti i generi alimentari di base, affinché la maggior parte della popolazione potesse sopravvivere.

Un episodio curioso riguarda Michele de Rinaldo. In qualità di chirurgo era stato inviato dalla città di Lipari il 28 maggio 1501 per curare gli ammorbati. Secondo gli accordi, il maestro Michele avrebbe dovuto ricevere due onze per la sua pratica medica, oltre al vitto e all’alloggio. Nel dicembre dello stesso anno, anche grazie ai suoi esperimenti ed ai suoi buoni consigli, l’epidemia a Patti poteva dirsi conclusa. Traducendo un documento del 29 gennaio 1502, si scopre che il medico, tuttavia, non ricevette mai il compenso pattuito. Succedeva anche allora…

Grazie alla ricerca che mi è stata commissionata da Galactus Traduzioni e alla successiva regestazione e trascrizione dei documenti del ricco Archivio di Stato di Palermo, sto cercando di capire meglio da dove nasce una leggenda così tanto radicata nella cultura della città e che per molti è diventatata ormai una convinzione: la peste si è fermata grazie all’intervento della santa protettrice di Patti, Santa Febronia. Non ci rimane che trovare i riferimenti storici nelle fonti scritte per capire le origini di tale credenza. Nel frattempo studiamo la vita della santa e rimandiamo a un prossimo breve articolo.”  

 

Ringraziamo il dr. A. Terrana per il suo lavoro.