La grande fuga di Squee
Lo avevano avvertito: “Non avvicinarti troppo. La maggior parte degli esseri umani ti è amica, ma ce ne sono alcuni che non lo sono per niente. Portano via i delfini dal mare, e quei delfini non ritornano mai più” (da La Grande Fuga di Squee, 2018).
Nei giorni dedicati all’edizione 2020 del Salone del Libro di Torino parliamo di storie dedicate ai bambini.
Squee’s Great Escape (La Grande Fuga di Squee, 2018) di H. Hesselager O’Barry è un libro illustrato per piccoli lettori in età scolare. È la storia di un piccolo di delfino che viene portato via dal mare, dalla mamma e dagli amici. Nella sua nuova vita sarà costretto a diventare un clown per intrattenere il pubblico di un parco acquatico. Niente più salti tra le onde. Niente più inseguimenti di piccoli pesci colorati. Ora deve saltare nel cerchio, altrimenti niente cena. Adesso è imprigionato in una vasca angusta. È solo, è triste, vuole la sua mamma. Il pubblico di umani intanto lo osserva, applaude, fa commenti sciocchi: “I bambini si divertono tanto! Vogliono toccare il delfino!”.
Poi conosce la piccola Mai Li. È l’unica ad accorgersi della sua malinconia, vuole aiutarlo. Ce la farà a liberarlo dalla sua prigione e a fargli ritrovare la mamma?
Traduzioni
Il libro è stato tradotto da due collaboratrici di Galactus Traduzioni. È disponibile in lingua italiana con il titolo La Grande Fuga di Squee (traduzione di E. Montrasio) e in lingua spagnola La Extraordinaria Fuga de Squee (traduzione di A.M. Pérez Betancour).
L’autrice
Helene Hesselager O’Barry è un’attivista che si batte contro la cattività dei cetacei da decenni. Si è occupata della loro liberazione in diversi stati come Brasile, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Colombia, Indonesia, Giappone. Queste sono solo alcune delle aree del mondo in cui ha aiutato e sta tutt’ora aiutando i delfini a uscire dalla prigionìa in cui li costringe l’uomo.
Il libro si apre con una sua dedica a questi meravigliosi mammiferi:
“Dedico la storia di Squee a tutti i delfini che ho incontrato. A quelli liberi e a quelli in cattività. Non dimenticherò mai quelli che ho aiutato a conquistare la libertà, e la gioia nei loro occhi quando hanno fatto ritorno alla loro casa, il mare”.
È un inno alla libertà degli animali e al rispetto dei loro sentimenti. I delfini si divertono nei delfinari? Potrebbe sembrare di sì. La conformazione della loro mandibola appare come un sorriso sempre stampato sul muso. E il sorriso dei delfini non si spegne, nemmeno quando sono tristi, quando stanno male, quando decidono che una vita rinchiusi in una piscina non vale più la pena di essere vissuta (vedi nostro precedente articolo “Dietro il sorriso dei delfini – Da Flipper al movimento anti-cattività”).
Il libro è destinato ai bambini perché sono particolarmente sensibili alla sofferenza degli animali. I bambini capiscono e saranno felici di leggere che, a volte, gli animali prigionieri possono ritornare liberi nel loro habitat naturale, ritrovando così le proprie famiglie e i propri amici. Esattamente come vorrebbero fare loro nella stessa situazione. Tornare dalla mamma è il desiderio di qualunque cucciolo, umano, o meno, che sia.