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La “vergogna” nell’armadio

Ci rincresce, dobbiamo darle una brutta notizia. Abbiamo scoperto che il nome di suo nonno appare nelle liste dei criminali di guerra dell’U.N.W.C.C.”

Tutto è nato dalla richiesta di trascrizione di un testo di inizi Ottocento. Ma si sa, da cosa nasce cosa.

Un cliente ci contatta a inizio 2019 perché desidera capire il contenuto di alcuni registri di un collegio per bambini redatti in una grafia molto complessa. Si rivolge a Galactus Traduzioni, i trascrittori si mettono al lavoro e il committente rimane molto soddisfatto.

Dalle trascrizioni alla ricerca d’archivio

Si fa risentire l’anno successivo con altri ordini di trascrizione e traduzione. Arriviamo alla fine della primavera 2020. La quarantena forzata è appena terminata. Durante quel periodo molti di noi hanno dedicato tempo, molto tempo, ad attività che mai avremmo immaginato di svolgere. Abbiamo rallentato, ci siamo chiusi in famiglia, abbiamo parlato più spesso con i nonni, con i genitori o con persone lontane. Molti si sono messi a riordinare vecchie foto e a spulciare in quei piccoli tesori nascosti per anni in uno scatolone impolverato in solaio o in cantina. Lo scorso maggio il nostro affezionato cliente ci ricontatta con una richiesta insolita. In una vecchia scatola ha trovato un articolo di giornale sulla Seconda guerra mondiale in cui era citato il nonno. Alcune foto in bianco e nero un po’ sbiadite lo ritraevano in divisa in un paese che non sembrava l’Italia. Vuole saperne di più.

Iniziamo le ricerche. L’argomento ci appassiona sempre di più. Scopriamo che il nonno è stato inviato in Grecia durante l’occupazione italiana di quei territori tra il 1940 e il 1943. Gli vengono affidati compiti di comando. Il suo Corpo d’Armata deve reprimere rivolte e svolgere operazioni di rastrellamento. Ma è anche responsabile della sicurezza dei campi di concentramento. La definizione esatta data dai militari italiani è  “campo concentramento detenuti preventivi” o semplicemente “casa preventiva”, nome significativo, considerato che i detenuti sono soprattutto prigionieri politici e presunti comunisti. Scopriamo così che, nella zona di occupazione Italiana, gli andartes (i.e. partigiani greci) sono particolarmente attivi.

La ricerca storica

Galactus Traduzioni   nasce come agenzia di traduzioni e trascrizioni di testi antichi, ma negli ultimi mesi ha ampliato la sua attività andando ad abbracciare il settore delle ricerche storiche e d’archivio. Così, con tenacia e grande impegno inizia a scrivere a mezzo mondo a nome della famiglia committente e smuove molte acque: le autorità greche, gli archivi storici italiani, studiosi e professori greci e italiani esperti del periodo, l’O.N.U., … e pian, piano scopre un mondo di nefandezze. Nascoste, taciute, insabbiate, sviate, falsate. Alcuni documenti originali sono stati recentemente desecretati, eppure non è per niente facile ottenere l’autorizzazione a consultarli. Spesso negli archivi il personale non è reperibile oppure non risponde alle richieste o semplicemente non collabora.

Il giornalista F. Giustolisi già nel 1994 denuncia: in uno scantinato della procura generale militare c’è un armadio nascosto. Qui sono “gelosamente” conservati 695 fascicoli riguardanti eccidi commessi da nazisti e fascisti durante gli anni della guerra dal 1943 al 1945. Si tratta del famigerato ’“Armadio della vergogna”. Perché questi fascicoli sono stati resi accessibili solo nel 2016? Da qui vengono fuori i nomi dei responsabili di alcune delle stragi più efferate, come quella di Sant’Anna di Stazzema.

Galactus Traduzioni studia

I collaboratori di Galactus Traduzioni continuano a leggere e a studiare centinaia di pagine sulla Grecia occupata. L’assistenza di alcuni militari archivisti e di storici inglesi e greci è fondamentale.

Abbiamo tutti sentito più spesso parlare dei massacri ai danni della popolazione civile italiana. Le notizie relative agli eccidi della Seconda guerra mondiale che coinvolgono i corpi d’armata italiani all’estero sembrano avere avuto una minore diffusione nell’opinione pubblica.

E il “nonno”? Quale ruolo ha avuto? Ha forse preso parte all’efferata strage di Domenikon? Un massacro per il quale, tra l’altro, nessuno ha mai pagato. Il caso è stato, infatti, archiviato solo due anni fa, a dimostrazione di quanto queste ferite ci tocchino ancora da vicino e siano tuttora aperte nella memoria dei discendenti delle vittime.

Siamo in attesa di trovare altri dettagli e conferme sui luoghi e sulle motivazioni. Ma di una cosa siamo certi, quel nome è nelle liste dei criminali di guerra dell’ONU. Le accuse sono messe nero su bianco da testimoni greci e sono conservate presso la “Commissione sulle cause dell’occultamento dei fascicoli relativi ai crimini nazifascisti.” Non è stato un piacere leggerle e neanche comunicarle alla famiglia. Galactus, comunque,  continua a indagare e, nel suo piccolo, spera di dare qualche risposta.

Ringraziamenti

Ringraziamo, in particolare, la dott.ssa Elena Patarini Slawinska per la determinazione, la competenza e la professionalità che ha dimostrato nella complessa attività di ricerca d’archivio. Senza di lei la realizzazione di questo progetto non sarebbe stata possibile.

Ringraziamo il dr. Stelios Pericle Karavis, per il prezioso materiale che ha condiviso con Galactus, e il prof. Julian Putkowski che ci ha indirizzato e guidato nella ricerca storica e ci ha fornito informazioni utili per proseguire.

Un grazie anche a tutti gli archivisti che abbiamo contattato in Italia e all’estero e che si stanno tuttora prodigando per aiutarci nel raggiungimento della verità.

 

Immagine: da storiaverità.org